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Capitolo 663.   nanoLinux: accesso ad altri file system

nanoLinux non dispone di un sistema di innesto automatico dei file system contenuti in dischi esterni; tuttavia, c'è comunque qualche accorgimento che viene incontro agli utenti, senza però snaturare la tradizione.

663.1   Innesto di altri file system

La versione predefinita del file /etc/fstab di nanoLinux prevede una serie numerosa di innesti, all'interno di sottodirectory di /mnt/. In pratica, per ogni file di dispositivo che può rappresentare un'unità di memorizzazione, si associa una sottodirectory corrispondente in /mnt/. Un estratto del file /etc/fstab dovrebbe rendere più chiaro il meccanismo:

...
/dev/fd0   /mnt/fd0   auto  user,noauto  0  0
/dev/fd1   /mnt/fd1   auto  user,noauto  0  0
...
/dev/sda   /mnt/sda   auto  user,noauto  0  0
/dev/sda1  /mnt/sda1  auto  user,noauto  0  0
/dev/sda2  /mnt/sda2  auto  user,noauto  0  0
/dev/sda3  /mnt/sda3  auto  user,noauto  0  0
/dev/sda4  /mnt/sda4  auto  user,noauto  0  0
/dev/sda5  /mnt/sda5  auto  user,noauto  0  0
...

Per evitare che gli utenti, usando strumenti grafici, si perdano in una miriade di sottodirectory a partire da /mnt/, questa directory è inizialmente vuota, mentre uno script si occupa di inserire le sottodirectory necessarie e di togliere quelle che non servono più. Questo script viene pilotato automaticamente dal sistema uDev, che aggiorna al volo l'elenco dei file di dispositivo.

Le sottodirectory gestite automaticamente sono solo quelle che possono riferirsi a nomi di file di dispositivo di unità di memorizzazione, pertanto si possono comunque creare delle sottodirectory con nomi differenti per scopi propri, aggiornando anche il file /etc/fstab di conseguenza. Per esempio si potrebbe voler aggiungere la voce seguente al file:

...
192.168.1.21:/  /mnt/192.168.1.21  nfs  user,noauto  0  0
...

Pertanto andrebbe anche aggiunta la directory /mnt/192.168.1.21/, sapendo che lo script di aggiornamento di /mnt/ non la tocca.

663.2   Accesso semplificato alle unità rimovibili

Per semplificare l'accesso alle unità rimovibili, in modo da non costringere gli utenti a usare i comandi mount e umount, appare un pulsantino nella barra delle applicazioni, con la lettera «d».

bottone d

Selezionando il pulsante grafico <d>, si ottiene un menù con l'elenco delle unità rimovibili a cui si può accedere, assieme ad altre posizioni utili all'interno del file system. Eventualmente, se alcune unità risultano essere già innestate, si vedono le voci che consentirebbero di tentarne il distacco, come nell'esempio seguente dove si ipotizza che risulti già innestata un'unità nella directory /mnt/fd0/:

distaccabile

Quando si seleziona una voce per accedere a una certa unità, se necessario viene innestata, quindi viene avviato un programma per poter intervenire nel suo contenuto. Di solito si tratta di Xfe, ma in mancanza di altro, può apparire anche solo una finestra di terminale.

Le persone con poca esperienza tendono ad aprire e a risalvare i file, lì dove si trovano. Purtroppo, però, quando si utilizzano dei dischetti, non si può contare sull'affidabilità del supporto di memorizzazione e molto spesso succede di perdere i propri dati, proprio mentre si va a risalvare un lavoro. Pertanto, con i dischetti, è assolutamente necessario fare sempre una copia nella propria directory personale dei file che si vogliono modificare.

Logicamente, si può ottenere il distacco di una unità solo quando questa non risulta più utilizzata. In particolare, quando l'innesto è avvenuto in modo automatico e a questo è seguito l'avvio di un programma come Xfe, alla conclusione del funzionamento di tali programmi, viene tentato un distacco automatico, che nel caso di unità servo-assistite, produce poi l'espulsione del supporto di memorizzazione.

Appunti di informatica libera 2007.02 --- Copyright © 2000-2007 Daniele Giacomini -- <daniele (ad) swlibero·org>


Dovrebbe essere possibile fare riferimento a questa pagina anche con il nome nanolinux_accesso_ad_altri_file_nbsp_system.htm

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