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Capitolo 664.   nanoLinux e X

nanoLinux può disporre di un servente X per l'uso di applicazioni grafiche, assieme al gestore di finestre Fvwm, ma senza un gestore di sessione.

664.1   Avvio

Se si tratta di un'edizione di nanoLinux che include X, l'accesso alla sessione grafica avviene di norma attraverso Xdm, anche quando si usa il sistema da CD o da DVD. Tuttavia, quando si usa il sistema da CD o da DVD, la configurazione grafica iniziale è quella predefinita, per adattatori VESA standard. Se così non funziona, o se comunque lo si preferisce, si può far terminare il funzionamento di Xdm e utilizzare poi startx, che in quel caso configura al volo la grafica.

/etc/init.d/xdm stop[Invio]

...

startx[Invio]

Prima di avviare effettivamente la grafica, lo script startx fa una serie di domande, come avviene durante la configurazione vera e propria, che si farebbe con il comando nanorc x config.

664.2   Configurazione locale

In condizioni normali, in un sistema GNU/Linux si utilizza la variabile LANG o le variabili LC_* per dichiarare il linguaggio preferito e le convenzioni locali. La scelta di un linguaggio implica anche quella di una codifica appropriata per la rappresentazione dei caratteri a video e per la scrittura dei file di testo, ma dal momento che la gestione della console di un sistema GNU/Linux è in grado di gestire un numero limitato di caratteri per lo schermo e dato che molti programmi non si adattano bene alle codifiche che utilizzano più di un byte per carattere, nanoLinux adotta uno strattagemma.

nanoLinux introduce l'uso della variabile di ambiente LANG_FOR_X, con la quale si può specificare una configurazione specifica per l'uso dell'ambiente grafico. Per esempio, si potrebbe gestire la console secondo le convenzioni statunitensi (en_US.UTF-8), mentre si può impostare la grafica per la lingua e le convenzioni della Russia (ru_RU.UTF-8). Per evitare di fare confusione, all'inizio del menù grafico di Fvwm appare l'indicazione della codifica in funzione.

Si osservi che se si avvia una finestra di terminale con una shell di login (l'opzione -ls di xterm e di altri programmi simili fa questo), la configurazione che si ottiene in quell'ambito è quella della console.

664.2.1   Configurazione della mappa della tastiera

Dal momento che nanoLinux prevede una configurazione locale adatta anche a lingue che si scrivono con un alfabeto non latino, quando si vuole configurare la mappa della tastiera per una lingua del genere, c'è poi il problema di scrivere comandi o direttive che invece richiedono l'alfabeto latino. Per ridurre gli inconvenienti dovuti a queste esigenze, la configurazione della mappa della tastiera con il sistema grafico, prevede sempre la selezione di una coppia: una mappa principale e una alternativa.

In base alla logica prevista, la mappa principale dovrebbe essere quella che consente di scrivere con l'alfabeto latino; probabilmente, se la propria lingua non lo prevede, la mappa principale potrebbe essere quella statunitense. Successivamente, durante il funzionamento è sempre possibile cambiare la mappa alternativa. Per esempio, se la mappa principale, già selezionata in fase di configurazione, è quella italiana (it), dal menù si può selezionare la sequenza di voci seguenti per avere una mappa alternativa in greco:
{system},
{$ setxkbmap -rules xorg},
{-model pc105 -options "" -options "grp:alt_shift_toggle"},
{-layout el,it}.

setxkbmap

Per passare dalla mappa principale a quella alternativa è sufficiente la combinazione di tasti [Alt Maiuscole], oppure, si può anche «scambiare» le mappe con la voce {keymap groups} del menù principale.

alt maiuscole

Si può ottenere la visualizzazione della mappa attiva principale, procedendo così:
{system},
{$ xkbprint},
{-color -labels symbols -pict all -ll 1 :n}
(oppure {-color -labels symbols -pict all -ll 3 :n} per le funzioni del terzo e quarto livello della tastiera).

setxkbmap

La maggior parte delle mappe prevede l'uso del tasto [AltGr] per passare al terzo livello (per esempio, quello che nella disposizione italiana consente di ottenere la chiocciola, il cancelletto, le parentesi quadre e il simbolo dell'euro). Si veda anche quanto scritto a partire dal capitolo 219 sulla configurazione e sull'uso della tastiera con X.

664.2.2   Metodi di inserimento

nanoLinux consente di configurare al volo la mappa della tastiera, per tutte le lingue che prevedono un numero limitato di caratteri. Quando si ha a che fare con lingue asiatiche con molti caratteri, quale è il caso del cinese, occorre avvalersi di quello che è noto come «metodo di inserimento intelligente». D'altra parte, il fatto di non disporre di una tastiera con la rappresentazione dei simboli, anche quando questi sono in numero limitato, rende più semplice un metodo di inserimento basato su una forma di traslitterazione.

Nelle edizioni di nanoLinux standard che dispongono della grafica, all'avvio di X viene avviata anche una copia del demone scim, per facilitare l'inserimento di un testo utilizzando i caratteri di varie lingue. Per attivare o disattivare questa funzione speciale, si utilizza la combinazione di tasti [Ctrl Spazio], quando è attiva l'applicazione con la quale si è in fase di scrittura. Tuttavia, la combinazione di tasti [Ctrl Spazio] non funziona sempre, perché alcuni programmi richiedono espressamente che sia stata predisposta una configurazione locale appropriata (per esempio zh_CN.UTF-8 per il cinese).

Figura 664.4. Attivazione del metodo di inserimento intelligente per la lingua cinese, durante l'uso di Gedit.

metodo di inserimento intelligente

È bene osservare che, qualunque metodo di inserimento sia stato scelto, per ottenere il risultato occorre che la configurazione della tastiera preveda l'uso dell'alfabeto latino; inoltre, è necessario che siano disponibili (installati) i caratteri necessari alla scrittura, altrimenti il testo non può essere visualizzato.

664.3   Messaggi di errore

Quando si avvia un programma, possono verificarsi dei problemi, che normalmente vengono segnalati attraverso lo standard error. Tuttavia, durante il funzionamento in modalità grafica si tendono a perdere tali messaggi, perché questi programmi sono avviati attraverso un menù e non un terminale comune. Per ovviare a questo inconveniente, la configurazione particolare di nanoLinux è organizzata in modo da mostrare lo standard output e lo standard error generato dal gestore di finestre, attraverso un terminale trasparente senza titolo, che si trova apparentemente sullo sfondo.

Figura 664.5. La finestra dei messaggi, dove si vedono alcune informazioni generate dai programmi.

finestra dei messaggi

I messaggi che appaiono si possono scorrere all'indietro (anche con l'uso della rotellina del mouse, se disponibile), la finestra dei messaggi può essere eliminata ed eventualmente può essere riavviata con la funzione {standard output and error window} che si trova tra le prime voci del menù.

664.4   Avvio dei programmi

Il menù previsto per nanoLinux è organizzato in modo tale da facilitare l'avvio di alcune funzioni e programmi privilegiati, lasciando comunque la possibilità di accedere al menù predefinito dalla distribuzione Debian. Nella maggior parte dei casi, quando si tratta di funzioni o di programmi privilegiati, nel menù sono previsti degli accorgimenti, come per esempio quello di mostrare un terminale con l'elenco dei processi più attivi, al momento dell'avvio delle applicazioni che ci mettono un po' di tempo prima di mostrarsi all'utente.

Figura 664.6. Attesa durante dell'avvio di un programma.

attesa avvio

664.5   Configurazione del mouse

La configurazione attraverso nanorc x config non prevede l'indicazione del tipo di mouse, perché si utilizzano le informazioni trasmesse dal demone gpm; pertanto, la configurazione corretta di questo demone garantisce anche il funzionamento con X.

L'utente comune non ha la possibilità di configurare definitivamente la velocità o l'accelerazione del puntatore del mouse; per queste e altre cose simili deve usare ogni volta il comando xset, per il quale appare qualche esempio nel menù di nanoLinux.

664.6   Sfondo

Lo script xinitrc, all'avvio del sistema grafico fa una serie di operazioni, tra le quali determina se deve caricare un'immagine per lo sfondo. Questa immagine è costituita dal file ~/.wallpaper che eventualmente può contenere semplicemente un colore uniforme. Se questo file manca, viene utilizzato un colore predefinito per lo sfondo.

Figura 664.7. Configurazione dello sfondo con colore uniforme, attraverso le voci del menù di Fvwm.

xsetroot

Per definire il colore o l'immagine dello sfondo si possono usare le voci del menù di Fvwm; in particolare, per la selezione dell'immagine, è prevista la scansione del contenuto della directory /etc/background/ e della directory personale dell'utente, alla ricerca di file con alcune estensioni tipiche.

Figura 664.8. Configurazione dell'immagine da usare come sfondo, attraverso le voci del menù di Fvwm.

display

664.7   Cattura dell'immagine dello schermo

Generalmente, con i programmi per il fotoritocco è possibile attivare una funzione per la cattura dell'immagine che appare sullo schermo o solo nell'ambito di una certa finestra. Tuttavia, questa operazione può essere laboriosa, mentre ci sono situazioni in cui poter salvare o stampare qualcosa che si vede attraverso il sistema grafico è importante. Per fare un esempio concreto, ci sono programmi che non dispongono di una funzione di stampa, come Gnuplot (capitolo 242) e in tal caso, la realizzazione di una foto dello schermo è l'unica possibilità di conservare qualcosa.

Nel menù di Fvwm appare una voce per la cattura delle immagini, che, a seconda dei casi, crea un file nella directory personale dell'utente, invia alla stampa il risultato, oppure crea un file temporaneo e avvia contestualmente un programma per il fotoritocco aprendo quel file. Una volta selezionata la funzione preferita, occorre puntare la finestra da catturare, quindi premere una volta il primo tasto del mouse.

Figura 664.9. Procedimento guidato dal menù di Fvwm per la cattura dell'immagine dello schermo.

cattura dello schermo

Quando si sceglie di salvare l'immagine in un file, si viene avvisati del nome utilizzato, che comunque corrisponde a un modello del tipo: screen.nn.jpg.

664.8   Bottoni della barra delle applicazioni

La barra delle applicazioni, che di solito appare nella parte inferiore della superficie grafica, contiene dei «bottoni» per accedere rapidamente a funzioni importanti. In particolare, sono presenti due bottoni con la lettera «t» per avviare un terminale; la differenza sta nel fatto che il primo contiene una shell di login e come tale rilegge la configurazione come quando si accede al sistema.

Figura 664.10. I «bottoni rapidi» incorporati nella barra delle applicazioni.

bottoni

664.9   Altre annotazioni

La configurazione di X è contenuta nel file /etc/X11/xorg.conf; il file /etc/X11/xorg.conf.vesa contiene la stessa configurazione e serve come modello quando si aggiorna il file /etc/X11/xorg.conf.

La configurazione di partenza, si riferisce a un adattatore grafico VESA, dove si tentano di visualizzare 1 024×768 punti a una profondità di 16 bit (216 colori). Si veda la parte xxxvi a proposito del sistema grafico X e della configurazione di X.

Per far sì che venga avviato il gestore di finestre Fvwm è stato modificato il file /etc/X11/xinit/xinitrc e per garantire che rimanga così, nella directory /etc/X11/xinit/ ne è disponibile una copia di scorta che viene ricopiata automaticamente per opera dello script /etc/init.d/rc.config.

Per quanto riguarda la configurazione del gestore di finestre Fvwm, anche questa è stata riscritta (il file /etc/X11/fvwm/system.fvwm2rc) e lo script /etc/init.d/rc.config provvede a mantenerla come disposto per nanoLinux, attraverso una sua copia.

Se si gradisce questo tipo di impostazione, le modifiche per il menù di Fvwm vanno apportate precisamente nel file /etc/X11/fvwm/system.fvwm2rc.nanoLinux.

A proposito del menù di Fvwm realizzato per nanoLinux, si può osservare che, nella maggior parte dei casi, le voci non sono descrittive, ma contengono semplicemente il comando che andrebbe usato da un terminale a caratteri per avviare il programma. Questo tipo di impostazione serve a ridurre il distacco tra l'utilizzo del sistema a riga di comando e un utilizzo esclusivamente visuale-intuitivo.

Per approfondire l'argomento si può consultare la parte xxxvi dedicata alla gestione grafica.

Appunti di informatica libera 2007.02 --- Copyright © 2000-2007 Daniele Giacomini -- <daniele (ad) swlibero·org>


Dovrebbe essere possibile fare riferimento a questa pagina anche con il nome nanolinux_e_x.htm

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