[successivo] [precedente] [inizio] [fine] [indice generale] [indice ridotto] [indice analitico] [volume]
nanoLinux è organizzato in modo tale da gestire la posta elettronica all'interno di una rete locale, anche quando è avviato da CD o da DVD, con la possibilità eventuale di raggiungere l'esterno. A fianco di questo, nanoLinux propone l'uso di pochi MUA per la lettura e l'invio dei messaggi, ma organizzati per gestire i file nello stesso modo, così da essere intercambiabili. Pertanto si può usare indifferentemente Mailx, Mutt o Balsa, senza che l'utilizzo di uno intralci quello dell'altro.
nanoLinux prevede un MTA per l'invio e il recapito della posta elettronica. Si tratta precisamente di Exim, che risulta configurato in modo da consentire l'invio di messaggi anche a nodi identificati attraverso il numero dell'indirizzo IP, secondo un formato simile all'esempio seguente, dove va osservata la necessità delle parentesi quadre per delimitare l'indirizzo:
tizio@[192.168.1.2] |
In questo modo, si può usare Mailx (il programma mail) per inviare dei messaggi ad altri elaboratori in cui è in funzione nanoLinux, senza bisogno di allestire un servizio di risoluzione dei nomi.
Con questo tipo di impostazione, l'invio di messaggi a indirizzi di posta elettronica pubblici potrebbe risultare impedito da parte dei serventi SMTP remoti, a causa dell'impossibilità di risolvere il dominio di origine, oppure i messaggi potrebbero essere intercettati ed eliminati da programmi «anti spam».
Perché Exim funzioni correttamente, è necessaria la sua configurazione, che si può rigenerare automaticamente con il comando nanorc mta config. Se però la rete si configura automaticamente (con il protocollo DHCP), anche la configurazione di Exim viene aggiornata al volo.
Quando si installa nanoLinux e si dispone di un nome di dominio, al posto di nanorc mta config, conviene usare nanorc mta domain, con il quale si definisce un nome di dominio principale e altri eventuali domini locali. Il dominio principale viene poi usato anche per comporre il mittente dei messaggi uscenti:
#
nanorc mta domain
[Invio]
|
Il fatto di indicare un dominio per la posta elettronica significa che viene attribuito a tutti gli utenti locali. Per esempio, se viene usato il dominio dinkel.brot.dg
per primo, come si vede nella figura, l'utente tizio che scrive ottiene nel mittente l'indirizzo tizio@dinkel.brot.dg
.
Supponendo di allestire una rete locale con elaboratori contenenti nanoLinux, compreso quello che svolge il ruolo di router NAT, se all'indirizzo IPv4 esterno è associato un nome di dominio valido, questo è quello che può essere usato, per poter poi essere anche raggiungibili dai corrispondenti esterni. In tal caso, però, volendo scrivere anche a utenti interni alla rete locale, occorre predisporre un sistema NIS+NFS, perché ogni elaboratore ritiene che il dominio sia locale e di conseguenza che i messaggi per questo siano da recapitare localmente.
Per approfondire l'argomento si può consultare la parte lii dedicata alla gestione della posta elettronica.
La configurazione di Exim, generata nei modi descritti, prevede l'utilizzo di Procmail per il recapito locale se è presente il programma e se l'utente destinatario dispone del file ~/.procmailrc
.
Evidentemente, se un utente ha il file ~/.procmailrc
, si presume che sappia ciò che fa, ma può anche succedere che non sia così. Pertanto, se non dovesse funzionare il recapito locale della posta elettronica, è necessario verificare la presenza di questo file ed eventualmente provvedere a rimuoverlo.
È disponibile un servente POP3, a scopo didattico, per consentire il prelievo della posta da parte degli utenti comuni. Nel caso si voglia usare Mozilla per leggere i messaggi di posta ricevuti, si può fare riferimento al servente POP3 presso l'elaboratore locale (localhost
).
Il servente POP3 in questione ha la necessità di trovare nella propria directory /var/mail/
un collegamento simbolico per ogni utente, che punta al file ~/mail/mbox
rispettivo. Questo collegamento simbolico viene creato automaticamente al momento della creazione dell'utente (con nanorc user add), ma tutti i collegamenti possono essere rigenerati con il comando nanorc var-mail fix:
#
nanorc var-mail fix
[Invio]
Il comando va a leggere il file /etc/passwd
per determinare quali collegamenti devono essere presenti. In tal modo, se si usa il NIS per condividere le utenze, questo comando può funzionare solo dove le utenze vengono gestite, pertanto solo lì si può accedere con il protocollo POP3.
Per approfondire l'argomento si può consultare il capitolo 314.
Quando non si può gestire localmente un servente SMTP sempre in funzione, si utilizza normalmente un indirizzo di posta elettronica collocato presso un elaboratore esterno; pertanto, con nanoLinux è possibile scaricare la posta remota attraverso Fetchmail (capitolo 314). Lo scarico della posta si può fare sia quando si usa il CD o il DVD, sia quando il sistema operativo è stato installato nel disco fisso:
$
fetchmail -k -u tizio box.brot.dg
[Invio]
L'esempio mostra il caso di una persona che ha l'utenza tizio presso l'elaboratore box.brot.dg
, il quale viene interpellato in qualità di servente POP3 o IMAP.
Si osservi che ci sono fornitori di accesso a Internet che per accedere alla casella di posta richiedono l'indicazione dell'indirizzo di posta elettronica completo; per esempio tizio@brot.dg. In tal caso, il comando va modificato di conseguenza:
$
fetchmail -k -u tizio@brot.dg box.brot.dg
[Invio]
Nei due esempi mostrati appare l'uso dell'opzione -k che garantisce di prelevare solo una copia dei messaggi, senza eliminarli dal servente remoto. Se si sta utilizzando una copia installata di nanoLinux, si potrebbe decidere di scaricarli definitivamente, anche usando l'opzione -a se necessario.
Come si può intuire, in questo modo l'utilizzatore acquisisce i messaggi presso la propria utenza locale, da dove può consultarli con Mailx o con gli altri programmi MUA disponibili nel CD o nel DVD.
Se si inviano messaggi a indirizzi esterni alla rete a cui si è connessi, questi rimangono in coda nell'ambito di Exim e si può verificare la loro presenza con il comando mailq:
#
mailq
[Invio]
Quando si ripristina il collegamento necessario, questi messaggi possono essere inviati con l'ausilio del comando seguente:
#
exim -qf
[Invio]
In varie circostanze, il sistema genera dei messaggi di posta elettronica diretti localmente all'utente root. Secondo le convenzioni comuni, l'utente root non deve poter ricevere direttamente dei messaggi, pertanto di solito si configura il sistema di recapito (MDA) in modo da rinviare i messaggi all'utente comune che corrisponde in sostanza alla stessa persona che può avere i privilegi di amministratore. In questo caso, il file /etc/aliases
è predisposto in modo da rinviare i messaggi per root all'utente tizio, pertanto la casella di questo utente viene spesso occupata da messaggi amministrativi.
Una volta installato nanoLinux, è poco probabile che si vogliano usare gli utenti predefiniti (tizio, caio e gli altri), pertanto, è bene ricordare di modificare il file /etc/aliases
in modo da rinviare la posta dell'utente root a un utente comune appropriato, per esempio nel modo seguente, dove è evidenziata la riga significativa:
|
Appunti di informatica libera 2007.02 --- Copyright © 2000-2007 Daniele Giacomini -- <daniele (ad) swlibero·org>
Dovrebbe essere possibile fare riferimento a questa pagina anche con il nome nanolinux_posta_elettronica.htm
[successivo] [precedente] [inizio] [fine] [indice generale] [indice ridotto] [indice analitico]