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nanoLinux è organizzato, in modo particolare, per essere installato in una serie di elaboratori di una rete locale, dove tutti i nodi sono uguali, accentrando nel router tutte le funzionalità necessarie, compreso il NIS e la condivisione delle directory personali. Se si accettano le convenzioni previste, è possibile gestire dal nodo utilizzato come router la sincronizzazione di tutti gli altri. Ciò consente di avere copie identiche ed eventualmente le copie di sicurezza dei dati personali, allo scopo di ridurre il tempo necessario a ripristinare un elaboratore che si guasta.
L'organizzazione di un sistema di sincronizzazione degli elaboratori sconsiglia l'uso del servizio DHCP per la configurazione dinamica degli elaboratori. In altri termini, il servizio DHCP può essere usato, ma per configurare automaticamente solo degli elaboratori esclusi dal sistema di sincronizzazione. |
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Si osservi la figura: nella rete locale appare un router che incorpora tutti i servizi necessari e una serie di elaboratori che li utilizzano. Questi elaboratori sono divisi in due gruppi: quelli che contengono solo il sistema operativo e quelli che vengono usati anche per contenere una copia di sicurezza dei dati personali. Tutti ottengono la directory /home/
dal nodo che offre i servizi, ma quelli usati per la copia di sicurezza dei dati personali conservano tale copia nella directory /home-backup/
.
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Una volta organizzata questa cosa, nell'elaboratore che contiene i servizi si configurano gli elenchi degli elaboratori, divisi per tipo, con i comandi seguenti:
#
nanorc mirror edit_os
[Invio]
#
nanorc mirror edit_home
[Invio]
Ognuno di questi comandi permette di modificare un elenco di indirizzi IPv4, corrispondenti agli elaboratori di un certo gruppo. Seguendo l'esempio della figura, il primo gruppo contiene gli indirizzi 172.21.1.1, 172.21.2.1, 172.21.3.1, il secondo gruppo contiene solo l'indirizzo 172.21.3.1. L'indirizzo dell'elaboratore che offre i servizi e che rappresenta il modello usato per la sincronizzazione è escluso da questi elenchi.
Questi elenchi possono essere realizzati in modo molto semplice, indicando gli indirizzi IPv4, ognuno in una riga separata. Volendo si possono inserire anche dei commenti, preceduti dal simbolo #, come si farebbe con altri file di configurazione comuni. |
Ecco a titolo di esempio cosa dovrebbe contenere l'elenco riferito al gruppo «os», secondo quanto mostrato:
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Per la sincronizzazione dei nodi si utilizza OpenSSH (assieme a Rsync), pertanto occorre disporre di una coppia di chiavi, che ogni tanto può essere utile cambiare. Si creano queste chiavi con il comando seguente:
#
nanorc mirror newkey
[Invio]
In questo modo, oltre che aggiornare le chiavi, si ottiene la copia di queste negli elaboratori della rete, previsti nel primo degli elenchi già descritti («os»). In questo caso, viene richiesto ogni volta di inserire la parola d'ordine per accedere, ma una volta aggiornate le chiavi in tutti gli elaboratori, la sincronizzazione dovrebbe avvenire senza più il fastidio di tale richiesta.
È possibile creare al volo una copia dell'elaboratore usato come riferimento, avviandone un altro attraverso un CD o un DVD di nanoLinux. Supponendo di avere creato le partizioni nel disco fisso di questo nuovo elaboratore e di dover installare la copia nella partizione che temporaneamente è innestata nella directory /mnt/hda2/
, si può procedere con il comando seguente, supponendo di voler realizzare una stazione con il solo sistema operativo:
#
nanorc mirror os_single
[Invio]
|
In questo caso, avendo richiesto precisamente una sincronizzazione singola, gli elenchi non vengono presi in considerazione e si deve rispondere alla richiesta di indicare espressamente l'indirizzo IPv4 della destinazione da sincronizzare:
172.21.2.2
<OK
>
|
Viene richiesto di specificare la directory di origine; in condizioni normali è la radice, come si vede nell'esempio. Se si indica una directory diversa si intende copiare solo una porzione del file system.
/
<OK
>
|
Il valore predefinito viene cambiato, dal momento che la partizione è stata innestata nella directory /mnt/hda2/
:
/mnt/hda2
<OK
>
Al termine inizia la sincronizzazione. Naturalmente, alla fine della copia, occorre provvedere ad assestare l'avvio del sistema, così come si farebbe quando si installa nanoLinux da un CD o da DVD.
Dalla sincronizzazione sono esclusi alcuni file, per impedire che la sovrascrittura possa generare degli inconvenienti, anche soltanto a causa del mancato completamento della sincronizzazione stessa. Per esempio, non vengono trasferiti i file |
Per la sincronizzazione di elaboratori già predisposti e previsti negli elenchi relativi, non viene fatta alcuna richiesta, perché le directory di origine e di destinazione devono essere necessariamente la radice.
Naturalmente, la sincronizzazione tra macchine differenti richiede l'adattamento di alcuni file di configurazione. Il sistema di sincronizzazione tiene conto di questo fatto attraverso una gerarchia che si articola a partire da /etc/nanoLinux/sync/default/
e poi anche da /etc/nanoLinux/sync/indirizzo_ipv4/
. In pratica, se si sta sincronizzando l'elaboratore 192.168.2.2, alla fine della copia dei dati, tutto il contenuto di /etc/nanoLinux/sync/default/
e di /etc/nanoLinux/sync/192.168.2.2/
viene copiato a partire dalla directory radice (/
) dello stesso elaboratore.
È bene considerare anche un particolare importante: il file |
Prima di concludere, vale la pena di considerare anche una situazione meno comune, in cui si vuole che gli elaboratori abbiano semplicemente una copia identica di tutto, anche delle directory personali, considerato che la sovrascrittura di queste non pone problemi. In tal caso, una volta realizzata la copia per la prima volta, è sufficiente sostituire la directory /home/
con un collegamento simbolico che punta alla directory /home-backup/
.
Per comprendere meglio il meccanismo della sincronizzazione, si precisa meglio lo schema mostrato in precedenza, per descrivere come si può procedere.
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Si procede configurando l'elaboratore che deve offrire i servizi e che svolge anche il ruolo di router NAT:
#
nanorc network config
[Invio]
|
eth0
<OK
>
|
172.21.254.254
<OK
>
|
255.255.0.0
<OK
>
|
172.21.254.254
<OK
>
|
eth1
<OK
>
|
192.168.1.253
<OK
>
|
255.255.255.0
<OK
>
|
192.168.1.254
<OK
>
|
<
Yes
>
Dal momento che l'elaboratore principale dispone di una stampante si configura anche quella:
#
nanorc printer config
[Invio]
|
Si suppone che si tratti di una stampante che riconosce il linguaggio PCL5:
laserjet
<OK
>
|
127.0.0.1
<OK
>
|
/dev/lp0
<OK
>
Dopo aver predisposto queste e anche altre cose su cui qui si sorvola, si predispone la gerarchia /etc/nanoLinux/sync/
, in modo da inserire le varianti degli altri elaboratori della rete. Per cominciare, i file /etc/nanoLinux/sync/*/etc/default/nis
possono essere tutti uguali, in modo da dichiarare il proprio come un elaboratore che utilizza il servizio e non lo offre:
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Dal momento che i vari elaboratori della rete si avvalgono del NIS per ottenere le informazioni sulle utenze, si devono preparare i file /etc/nanoLinux/sync/*/etc/passwd
, /etc/nanoLinux/sync/*/etc/shadow
e /etc/nanoLinux/sync/*/etc/group
, in modo da non avere utenti comuni, dove questi, rispettivamente, devono terminare per:
|
|
|
Se si usa il file /etc/gshadow
, occorre predisporre una copia anche per questo, che termini così:
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Dal momento che i vari elaboratori della rete sono sempre soltanto la copia dell'elaboratore che offre i servizi, anche i file per le registrazioni del sistema vengono sovrascritti, pertanto diventa necessario fare in modo che questi dati vengano inviati tutti all'elaboratore principale. Per questo occorre predisporre dei file /etc/nanoLinux/sync/*/etc/syslog.conf
diversi da quello di partenza; quello che conta nell'esempio seguente è l'ultima riga:
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In generale è necessario creare dei file /etc/nanoLinux/sync/*/etc/fstab
alternativi a quello dell'elaboratore principale, con l'indicazione delle partizioni da innestare, oltre al problema della directory /home/
. Per esempio, il file /etc/nanoLinux/sync/172.21.1.1/etc/fstab
potrebbe assomigliare, nella sua parte iniziale, all'estratto seguente:
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Dal momento che nella rete locale che si predispone non ci sono altre stampanti oltre a quella collegata all'elaboratore principale, si predispongono i file /etc/nanoLinux/sync/*/etc/printcap
in modo da inviare lì le richieste di stampa. Il file in questione deve iniziare così:
|
Naturalmente ci sono anche altre cose da sistemare, per esempio la configurazione di GPM attraverso i file /etc/nanoLinux/sync/*/etc/gpm.conf
, la configurazione di X attraverso i file /etc/nanoLinux/sync/*/etc/X11/xorg.conf
, la configurazione di GRUB attraverso i file /etc/nanoLinux/sync/*/boot/grub/menu.lst
.
Al termine, si procede a predisporre le partizioni previste negli elaboratori della rete locale, iniziando con una sincronizzazione individuale con l'aiuto di un CD o di un DVD di nanoLinux:
#
nanorc mirror os_single
[Invio]
Questo comando viene usato per tutti gli elaboratori da gestire (escluso quello che fa da riferimento), allo scopo di allineare il sistema operativo.
Una volta sistemati i vari elaboratori, per ciò che riguarda il sistema operativo, si possono predisporre gli elenchi all'interno di quello principale e al termine tutto dovrebbe essere pronto.
#
nanorc mirror edit_os
[Invio]
#
nanorc mirror edit_home
[Invio]
Successivamente, a intervalli regolari si possono usare i comandi nanorc mirror os per tenere allineato il sistema operativo e i file delle registrazioni (/var/log/
), inoltre si può usare nanorc mirror home per aggiornare le copie di sicurezza dei dati personali. In alternativa, si può usare il comando nanorc mirror syncfull per fare entrambe le cose.
Appunti di informatica libera 2007.02 --- Copyright © 2000-2007 Daniele Giacomini -- <daniele (ad) swlibero·org>
Dovrebbe essere possibile fare riferimento a questa pagina anche con il nome nanolinux_sincronizzazione.htm
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