[successivo] [precedente] [inizio] [fine] [indice generale] [indice ridotto] [indice analitico] [volume] [parte]


Capitolo 526.   Il testo

Di norma, i programmi di scrittura visuali consentono di intervenire nel testo con molta libertà. Generalmente si tratta di modifiche che riguardano il tipo di carattere, con tutte le sue caratteristiche, compreso il corpo.

Quando si vogliono configurare le caratteristiche di una porzione di testo, è necessario prima evidenziarlo con il puntatore del mouse, oppure attraverso tecniche simili con l'ausilio della tastiera.

526.1   La specie alfabetica e il tipo di carattere

Nella tradizione tipografica, il carattere da stampa viene classificato, prima di tutto, in base alla specie alfabetica, ovvero in base al tipo di scrittura a cui è destinato: latino, cirillico, greco, arabo,... Nella tipografia basata sull'uso di software, secondo le convenzioni degli anni 1990, mancando una codifica univoca per ogni tipo di simbolo tipografico, era possibile sostituire la specie alfabetica, ottenendo caratteri alternativi. Pertanto, era possibile scrivere un testo con caratteri latini e poi trasformarlo in simboli, attribuendo successivamente la specie simbolica.

Nella tipografia attuale, ogni simbolo di ogni specie alfabetica ha un proprio codice distinto, secondo quella che è nota come codifica universale, pertanto, i programmi di scrittura non dovrebbero più consentire la sostituzione della specie alfabetica, perché ciò sarebbe un'operazione priva di significato.

Quello che si può cambiare è il tipo di carattere, inteso come gruppo stilistico (Times, Courier, Helvetica, ecc.). Tuttavia, difficilmente un tipo di carattere contiene tutti i simboli annoverati dalla codifica universale; pertanto, il cambiamento del tipo di carattere (del gruppo stilistico) può comportare la possibilità o meno di scrivere utilizzando certi simboli.

Per comprendere il problema legato alla scelta del tipo di carattere, in relazione alla specie alfabetica, si supponga di voler scrivere utilizzando l'alfabeto cirillico, naturalmente disponendo di una tastiera configurata correttamente per il cirillico. Senza pensare al problema della specie alfabetica, si potrebbe scegliere un carattere qualunque, che però contiene soltanto i simboli utili per l'alfabeto latino. In questo caso, il programma di scrittura potrebbe limitarsi a non visualizzare i caratteri della scrittura cirillica.

526.2   Gruppo stilistico, serie e corpo

Le cose più comuni che si definiscono del carattere sono: il gruppo stilistico, ovvero il nome del carattere; la serie, ovvero la forma; il corpo, ovvero la dimensione. Purtroppo, la terminologia utilizzata dai programmi di scrittura visuale non rispetta la tradizione tipografica e questo si ripercuote in un utilizzo errato della lingua italiana.

Con Abiword e con OpenOffice Write si interviene nelle caratteristiche principali del carattere con la selezione di {Formato}, {Carattere}, {Carattere}.

Figura 526.1. Abiword: {Formato}, {Carattere}, {Carattere}. Si vede la selezione di un carattere Free Times, tondo, alto 24 punti.

formato carattere carattere

Figura 526.2. OpenOffice Write: {Formato}, {Carattere}, {Carattere}. Si vede la selezione di un carattere FreeSans, tondo, alto 24 punti.

formato carattere carattere

526.3   Effetti comuni applicabili al carattere

Quando si pensa al carattere tipografico, si tende normalmente a concepire un testo nero su un foglio bianco. Naturalmente, le possibilità di un sistema tipografico basato su software sono molte di più. Gli effetti più comuni che si possono applicare al testo consistono nel cambiamento del colore, nello spostamento ad apice o a pedice, nell'aggiunta di sottolineature, sopralineature o barrature. Evidentemente, l'applicazione di effetti speciali al testo sconfina poi con la grafica.

Generalmente, con i programmi di scrittura visuale, gli effetti associati al carattere si ottengono a partire dalla voce di menù {Formato}, {Carattere}, ma nel dettaglio ognuno ha poi un suo modo di classificarli.

Figura 526.3. Abiword: {Formato}, {Carattere}, {Carattere}. Si vede la selezione di un carattere FreeMono, tondo, alto 24 punti, sottolineato, barrato e sopralineato.

formato carattere carattere

Figura 526.4. Abiword: {Formato}, {Carattere}, {Colore}.

formato carattere colore

Figura 526.5. Abiword: {Formato}, {Formattazione del testo}. Da questo sottomenù si possono controllare alcuni effetti del carattere, in particolare lo spostamento ad apice o a pedice.

formato formattazione del testo

Figura 526.6. OpenOffice Write: {Formato}, {Carattere}, {Effetto carattere}. Si vede la selezione di un carattere di colore normale (nero), con una sottolineatura tratteggiata di colore blu, di una barratura normale, limitata alle parole e di una specie di sopralineatura con l'aggiunta di cerchietti.

formato carattere effetto carattere

Figura 526.7. OpenOffice Write: {Formato}, {Carattere}, {Posizione}. Si vede la selezione di uno spostamento ad apice. Nella finestra si può notare anche la possibilità di ruotare il testo.

formato carattere posizione

526.4   Maiuscole e minuscole

Nello scrivere si può incontrare la necessità di modificare sistematicamente il testo, per ciò che riguarda la scelta di lettere maiuscole o minuscole. Questo cambiamento può dover essere permanente, nel senso che si vuole che il programma sostituisca le lettere, dove necessario, oppure può essere applicato come se fosse un effetto da associare al testo.

Figura 526.8. Abiword: {Formato}, {Cambia MAIUSCOLE/minuscole}. In questo caso, si tratta di eseguire una sostituzione permanente del testo.

formato cambia maiuscole minuscole

Figura 526.9. OpenOffice Write: menù {Formato}, {Maiuscole/minuscole}, per la sostituzione permanente del testo.

formato maiuscole minuscole

Figura 526.10. OpenOffice Write: {Formato}, {Carattere}, {Effetto carattere}. Da questa scheda è possibile controllare anche l'associazione di effetti legati all'uso di maiuscole e minuscole, come il maiuscoletto che si vede selezionato.

formato carattere effetto carattere

526.5   Direzione del testo

Il programma di scrittura visuale dovrebbe mostrare il testo cambiandone la direzione in base alla specie alfabetica. In pratica, l'autore dovrebbe digitare i simboli secondo la sequenza normale di scrittura per quella data lingua, mentre il programma dovrebbe disporli secondo la direzione più appropriata. Per fare un esempio più semplice, quando di scrive utilizzando la specie alfabetica latina, greca o cirillica, il testo deve scorrere da sinistra a destra; quando invece si scrive usando l'alfabeto ebraico o arabo, il testo deve scorrere da destra verso sinistra.

Dal momento che normalmente si usa la codifica universale, la scelta della specie alfabetica (ovvero dell'alfabeto) è una questione che riguarda semplicemente la configurazione della tastiera. Al massimo, può succedere che un certo gruppo stilistico non contenga i simboli necessari per l'alfabeto di proprio interesse, rendendo così necessaria la scelta di un gruppo stilistico adatto.

Figura 526.11. Quattro tipi di specie alfabetiche nello stesso flusso di testo. Sono evidenziate le direzioni del testo dei vari tipi di scrittura.

flusso del testo

526.6   Controllo ortografico

Una delle funzioni più comuni di un programma di scrittura visuale è il controllo ortografico, basato sulla corrispondenza delle parole con un dizionario, inteso come elenco preesistente di parole ritenute valide. In pratica, si tratta di un controllo di pura esistenza delle parole, privo di qualunque verifica sintattica.

Perché il controllo ortografico possa essere di una qualche utilità, è necessario distinguere il dizionario di riferimento in base alla lingua del documento. Di solito, la scelta del linguaggio predefinito dei documenti proviene dalla configurazione locale del sistema operativo (nei sistemi Unix si tratta della variabile di ambiente LANG ed eventualmente di altre variabili LC_*) e può essere modificato secondo la configurazione del programma stesso. Alcuni programmi consentono di specificare un linguaggio unico, altri permettono di attribuire il linguaggio a porzioni di testo, in modo differenziato.

Per quanto riguarda Abiword, la configurazione relativa al controllo ortografico si raggiunge con {Modifica}, {Opzioni}, {Spell Checking}, come si vede nella figura successiva.

Figura 526.12. Abiword: {Modifica}, {Opzioni}, {Spell Checking}.

modifica opzioni spell checking

Come si può osservare dalla figura, da questa finestra non si accede alla definizione della lingua da usare, perché Abiword consente di indicare la lingua attraverso un'altra funzione, dove la si può dichiarare per tutto il documento, oppure per la sola porzione di testo selezionata.

Figura 526.13. Abiword: {Strumenti}, {Lingua}. In questo modo è possibile definire la lingua predefinita del documento, oppure soltanto quella del testo selezionato.

strumenti lingua

Figura 526.14. Abiword durante il funzionamento: si può vedere in basso a destra l'indicazione della lingua di riferimento per il testo selezionato. In questo caso la sigla è fi-FI, pertanto la lingua è il finlandese.

lingua attiva

OpenOffice Write ha un sistema di controllo ortografico molto sofisticato, con la possibilità di attivare una correzione automatica in fase di scrittura; tuttavia manca la possibilità di attribuire il linguaggio particolare a delle porzioni di testo. Si accede alla configurazione della lingua da usare ai fini del controllo o della correzione ortografica, attraverso {Strumenti}, {Opzioni}, {Impostazioni lingua}. Da qui, la prima cosa da fare è dichiarare la lingua per il controllo ortografico, selezionando la voce {Lingua}; successivamente, si può scegliere invece la voce {Linguistica}, per la configurazione della modalità di intervento del controllo o della correzione ortografica.

Figura 526.15. OpenOffice Write: {Strumenti}, {Opzioni}, {Impostazioni lingua}, {Lingue}. Per le funzioni del controllo ortografico, conta solo la parte destra centrale, nel riquadro con il titolo «Lingue standard per i documenti». Si può osservare che se la lingua scelta contiene la sigla «ABC», è possibile ottenere il controllo e la correzione ortografica.

strumenti opzioni impostazioni lingua lingue

Figura 526.16. OpenOffice Write: {Strumenti}, {Opzioni}, {Impostazioni lingua}, {Linguistica}.

strumenti opzioni impostazioni lingua linguistica

526.7   Correzione ortografica

In generale, è spiacevole che il programma di scrittura si permetta di correggere automaticamente quelli che «lui» ritiene essere errori di ortografia. Per esempio, diventa veramente scomodo quando un programma del genere mette a posto le maiuscole all'inizio dei periodi, perché non è sempre vero che ciò vada fatto nel modo in cui «lui» considera. Tuttavia, ci sono certe forme di correzione che diventano utili, in quanto richiamate espressamente e sottoposte al controllo dell'utilizzatore.

Di solito, il programma di scrittura viene configurato in modo da segnalare con una sottolineatura ondulata le parole che non rientrano nel vocabolario previsto. Così, l'utilizzatore può scegliere se correggerle o se lasciarle stare. Quando però si scrive con una lingua che non si conosce bene, può diventare conveniente chiedere un piccolo aiuto al programma, per avere il suggerimento delle parole alternative che potrebbero essere più corrette.

Di norma, quando una parola viene segnalata come errata o sconosciuta, è possibile portarvi sopra il puntatore del mouse e premere il tasto destro, per ottenere una tendina con i suggerimenti per la correzione. Oltre al problema di una lingua che non si conosce bene, in questo modo è possibile sopperire anche alla carenza di simboli della propria tastiera, che potrebbe essere inadeguata per quella lingua.

Figura 526.17. Abiword mentre suggerisce la sostituzione di una parola finlandese.

abiword suggerimento ortografico

Figura 526.18. OpenOffice Write mentre suggerisce la sostituzione di una parola tedesca.

openoffice write suggerimento ortografico

526.8   Simboli speciali e il limite della tastiera

Durante la scrittura è facile incontrare la necessità di inserire caratteri che la propria tastiera non consente di scrivere. Di solito i programmi di scrittura offrono la possibilità di inserire un carattere, cercandolo all'interno di un insieme limitato di simboli.

Figura 526.19. Abiword: {Inserisci}, {Simbolo}. Il programma consente si scegliere l'insieme di caratteri e offre la possibilità di selezionare uno dei primi simboli di tale insieme.

inserisci carattere

Figura 526.20. OpenOffice Write: {Inserisci}, {Carattere speciale}. Il programma consente si scegliere l'insieme di caratteri e offre la possibilità di selezionare uno, all'interno di un sottoinsieme di uso più comune.

inserisci carattere speciale

Purtroppo, questo inserimento guidato dai programmi di scrittura, di solito limita l'accesso a un certo gruppo di simboli comuni. Per ovviare all'inconveniente, occorre servirsi di un programma specifico, come per esempio Gucharmap.(1)

Figura 526.21. Gucharmap.

gucharmap

A ogni modo, prima di rivolgersi a funzioni o a programmi del genere, è bene sfruttare completamente le possibilità della propria tastiera. Quando si utilizza il sistema grafico X, la configurazione italiana della tastiera prevede diversi accenti morti, che consentono di scrivere con la maggior parte delle lingue europee. La tabella successiva elenca le combinazioni e le sequenze di tasti da premere per ottenere i simboli più comuni.

Tabella 526.22. Funzioni speciali di una tastiera italiana con X.

Tasti Descrizione o risultato
[fissamaiuscole] Attivando le maiuscole con il tasto [Fissamaiuscole], si ottiene la conversione in maiuscolo di tutti i simboli che possono essere rappresentati in questo modo. Per esempio, la lettera «É» si ottiene con le maiuscole inserite e selezionando la lettera «é», cosa che richiede anche l'uso del tasto delle maiuscole normali.
[AltGr e], [AltGr e] €, ¢
[AltGr R] ®
[AltGr o], [AltGr O] ø, Ø
[AltGr a], [AltGr A] æ, Æ
[AltGr s], [AltGr S] ß, §
[AltGr <], [AltGr >] «, »
[AltGr c], [AltGr C] ¢, ©
[AltGr n], [AltGr N] ñ, Ñ
[AltGr ,] Accento acuto morto
[AltGr ,][a], [AltGr ,][A],
[AltGr ,][i], [AltGr ,][I],...
á, Á, í, Í,...
[AltGr :] Dieresi morta
[AltGr :][a], [AltGr :][A],
[AltGr :][e], [AltGr :][E],...
ä, Ä, ë, Ë,...
[AltGr ^] Accento circonflesso morto
[AltGr ^][a], [AltGr ^][A],
[AltGr ^][e], [AltGr ^][E],...
â, Â, ê, Ê,...
[AltGr §], [AltGr maiuscole ù] Accento breve morto
[AltGr §][a], [AltGr §][A],
[AltGr §][u], [AltGr §][U],...
ă, Ă, ŭ, Ŭ,...
[AltGr °], [AltGr maiuscole à] Accento tondo morto
[AltGr °][a], [AltGr °][A],
[AltGr °][u], [AltGr °][U],...
å, Å, ů, Ů,...
[AltGr -] Accento macron morto
[AltGr -][a], [AltGr -][A],
[AltGr -][e], [AltGr -][E],...
ā, Ā, ē, Ē,...

Figura 526.23. Mappa della tastiera italiana secondo X, con gli accenti morti in evidenza.

tastiera italiana

526.9   Visualizzazione dei «caratteri non stampabili»

Quando si scrive un testo, lo spazio occupato dai caratteri viene creato contestualmente con la scrittura. In altri termini, dove non ci sono dei caratteri, anche se invisibili, c'è il vuoto. Oltre ai caratteri tipografici veri e propri, durante la scrittura si inseriscono dei codici che hanno una loro funzionalità, ma non devono essere resi tipograficamente nella stampa. Per esempio, il codice che identifica l'inserimento di una tabulazione, serve ad allineare il testo, ma non si rappresenta; nello stesso modo, lo spazio (normale o non interrompibile) esiste, ma non deve essere reso tipograficamente.

Durante la scrittura visuale, può essere utile avere un modo per individuare la presenza dei codici che in fase di stampa non devono essere resi, per sapere cosa è stato inserito realmente e per sapere dove arriva lo spazio usato dal testo.

Di norma, la funzione con cui si abilita o si disabilita la visualizzazione di questi simboli si raggiunge con {Visualizza}, {Caratteri non stampabili}, oppure con {Visualizza}, {Paragrafi}, o con altre varianti simili.

Figura 526.24. Un testo con i caratteri non stampabili in evidenza.

caratteri non stampabili

526.10   Inserzione di codici con funzioni speciali

Come accennato nella sezione precedente, durante la scrittura si inseriscono anche codici che non corrispondono a dei caratteri da stampa veri e propri, in quanto rappresentano una funzione. Nelle situazioni più comuni si tratta dello spazio, delle tabulazioni e della conclusione dei paragrafi, ai quali si aggiungono poi quei codici che servono a interrompere il testo in qualche modo: per mandarlo a capo, pur non avendo concluso il paragrafo; per riprendere in una colonna successiva o in una pagina successiva.

I codici delle funzioni più comuni si ottengono generalmente con la tastiera, mentre quelli di «interruzione», spesso sono accessibili solo tramite il menù; di solito a partire da {inserisci}, {interruzione}.

Tabella 526.25. Inserimento di «caratteri non stampabili» attraverso la tastiera.

Tasti Descrizione o risultato
[Barra spaziatrice] Spazio.
[Tab] Tabulazione.
[Invio] Conclusione di un paragrafo.
[Maiuscole Invio] Conclusione di una riga (manda a capo il testo, senza concludere il paragrafo).
[Ctrl Invio] Conclusione della pagina (conclude il paragrafo e salta alla pagina successiva).

Appunti di informatica libera 2007.02 --- Copyright © 2000-2007 Daniele Giacomini -- <daniele (ad) swlibero·org>


1) Gucharmap   GNU GPL


Dovrebbe essere possibile fare riferimento a questa pagina anche con il nome il_testo.htm

[successivo] [precedente] [inizio] [fine] [indice generale] [indice ridotto] [indice analitico]

Valid ISO-HTML!

CSS validator!