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Capitolo 641.   Lettore CD audio

Indipendentemente dal fatto che sia disponibile una scheda audio, è possibile ascoltare dei CD musicali attraverso il lettore CD-ROM, che dovrebbe essere provvisto di un'uscita autonoma (una presa stereo per cuffia sulla parte frontale dell'unità). Naturalmente, se è disponibile la scheda audio, il lettore CD-ROM potrebbe esservi stato collegato attraverso un cavetto schermato, in modo da poter utilizzare le funzionalità della stessa scheda per rielaborare il suono.

È importante considerare che un CD contenente tracce audio, non può essere innestato: l'ascolto o l'estrazione delle tracce sono operazioni che richiedono programmi appositi che accedono direttamente al file di dispositivo.

Figura 641.1. La classica uscita per cuffia che si trova al lato sinistro dei lettori CD, con regolazione manuale del livello sonoro.

uscita cuffia

Figura 641.2. Schema del lato posteriore di un lettore CD-ROM ATAPI standard.

connettori, lato posteriore CD-ROM

Figura 641.3. Cavetto di collegamento audio da un lettore CD a una scheda audio. Il filo rosso riguarda il canale destro, mentre il filo bianco quello sinistro; il connettore di colore bianco può essere usato per collegare una scheda audio poco comune.

cavetto CD audio

Figura 641.4. Connessioni audio su una scheda madre tipica. Si può osservare che il connettore centrale è adibito esplicitamente all'ingresso audio proveniente da un lettore CD, dove il canale destro corrisponde al piedino del lato destro, guardando la figura.

scheda audio connettori interni

641.1   Ascolto di un CD audio

Il software che si occupa di mettere in funzione il lettore CD-ROM come lettore di CD audio, interviene solo sul file di dispositivo corrispondente all'unità a cui si vuole fare riferimento (per esempio /dev/hdx per una unità ATAPI, oppure /dev/scdn o /dev/srn per una unità SCSI); di solito si predispone per questo il collegamento simbolico /dev/cdrom, in modo da facilitare l'utilizzo dei programmi relativi. Naturalmente, il file di dispositivo deve avere i permessi appropriati. Il segnale audio può essere prelevato direttamente dal lettore CD, oppure può essere gestito attraverso la scheda audio per mezzo di altro software.

Se la scheda audio non è di ottima qualità, potrebbe generare un rumore di fondo. Di conseguenza, per essere certi di prelevare il segnale più pulito possibile, è necessario utilizzare l'uscita del lettore CD stesso.

Il software che permette l'ascolto di un CD audio, non richiede di tenere sotto controllo il lettore, per cui potrebbe essere costituito anche da un semplice programma a riga di comando, come nel caso di dcd.

I programmi per l'ascolto di CD audio potrebbero comportarsi in maniera differente tra di loro, tanto che non va esclusa la presenza di errori che impediscono la lettura di CD che in condizioni normali risultano realizzati correttamente. In altri termini, se per qualche ragione non si riesce a leggere un CD audio attraverso l'uso di un certo programma, conviene tentare di utilizzarne altri, prima di arrivare alla conclusione che il CD o il lettore possano essere difettosi.

Molti programmi per l'ascolto di CD musicali, abbinano anche la funzionalità di interrogazione della base di dati CDDB. Ciò viene descritto nella sezione 641.2.

641.1.1   Dcd

Dcd (1) è un programma di servizio molto semplice, composto dall'eseguibile dcd, che segue la filosofia dei comandi a riga di comando, con tutti i vantaggi che ciò può dare. In pratica, senza impegnare una console virtuale o un terminale, manda al lettore i comandi richiesti di volta in volta. Dcd ha però un inconveniente: può accedere esclusivamente al file di dispositivo (o al collegamento) /dev/cdrom!

dcd [n_traccia...]
dcd {stop|restart|next|prev|info|dir|loop [n...]}

La sintassi è molto semplice: se si indica un numero n si intende avviare l'esecuzione della traccia n-esima corrispondente; se si indicano più numeri si intende ottenere l'esecuzione di quelle tracce nella sequenza specificata; se si indica un'altra parola chiave, si vuole impartire il comando corrispondente:

Parola chiave Descrizione
stop
ferma l'esecuzione (se non funziona basta selezionare la prima traccia e quindi usare il comando prev);
restart
riavvia la traccia che si sta ascoltando;
next
passa alla traccia successiva;
prev
passa alla traccia precedente;
info
restituisce alcune informazioni sulla traccia attuale;
dir
elenca le tracce contenute nel CD;
loop [n...]
esegue la sequenza ripetendo quando raggiunge la fine della sequenza (in tal caso dcd impegna la shell).

Segue la descrizione di alcuni esempi.

641.1.2   TCD

TCD (2) è un pacchetto composto da due programmi: uno per lo schermo a caratteri e uno per il sistema grafico X. L'utilizzo è intuitivo e non occorrono molte spiegazioni. È importante osservare che il controllo del volume riguarda il lettore CD e non la scheda audio. In altri termini, si tratta del volume del segnale che viene generato dal lettore CD: sia quello che si ottiene attraverso l'uscita sul pannello frontale dell'unità, sia quello che viene inviato alla scheda audio (ammesso che esista) per mezzo del cavetto schermato interno all'elaboratore.

TCD richiede la presenza del file di dispositivo o del collegamento /dev/cdrom, perché non prevede la possibilità di specificare un file di dispositivo differente per raggiungere l'unità CD.

La figura 641.6 mostra il funzionamento di TCD nella versione per terminali a caratteri, mentre la figura 641.7 mostra la versione per il sistema grafico X. Per quanto riguarda il secondo caso, si osservi che TCD si dovrebbe trovare incluso anche nella raccolta degli applicativi di Gnome; in tal caso, l'aspetto della versione grafica risulta essere un po' diversa rispetto a quanto si vede nella figura riportata qui.

Figura 641.6. Esempio del funzionamento di TCD nella versione per terminali a caratteri.

.-TCD v2.0, by Tim Gerla------Control Panel------------------------------------.
|                           |                                                  |
| Status: Paused            | [P] - Start playing.      [-] - Previous track.  |
| Track:  10 of 12          | [U] - Pause or restart.   [+] - Ne|t track.      |
| Time:   03:36             | [E] - Eject CDROM.        [G] - Go to track #.   |
| CD:     55:17             | [S] - Stop playing.       []] - Skip ahead.      |
|                           |                           [[] - Skip back.       |
|-Track List----------------| [M] - Change play mode.   < > - Adjust volume.   |
|                           | Current Mode: Normal      Current Volume: 10%    |
| 01a - 06:10               |                                                  |
| 02a - 06:21               |                                                  |
| 03a - 03:22               |                                                  |
| 04a - 04:06               |                                                  |
| 05a - 05:51               |                                                  |
| 06a - 08:05               | [T] - Edit track database.                       |
| 07a - 04:38               | [D] - Download CDDB data.                        |
| 08a - 05:10               |                                                  |
| 09a - 07:55               |                                                  |
| 10a - 08:29               | [Q] - Quit.                                      |
| 11a - 04:54               |                                                  |
| 12a - 06:37               |-Disc Information---------------------------------|
|                           | Length: 71:40                                    |
|                           | Title:  Unknown / Unknown                        |
|                           | Track:  Track 10                                 |
`------------------------------------------------------------------------------'

Figura 641.7. Esempio del funzionamento di TCD nella versione grafica.

tcd-esempio

Gli eseguibili sono rispettivamente tcd e gtcd. La lettera «g» di gtcd sta per GTK+, ovvero le librerie grafiche utilizzate.

Una cosa interessante di TCD sta nel fatto che più copie dei suoi eseguibili possono funzionare in modo concorrenziale, risultando tutte perfettamente sincronizzate, a parte qualche difficoltà nella regolazione del volume.

641.1.3   Cdcd

Cdcd (3) è un altro programma per l'ascolto di CD musicali che consente un funzionamento a riga di comando, oppure in modo interattivo, ma sempre attraverso una console. La prima volta che viene avviato da ogni utente, richiede alcune informazioni elementari di configurazione, con cui crea il file ~/.cdcdrc:

cdcd[Invio]

La prima cosa che viene richiesta è il file di dispositivo abbinato al lettore CD:

Welcome to cdcd 0.5.0.

You will now be asked a series of questions which will configure
cdcd for your platform.  The default answers are given
in brackets.

What is the name of your CD-ROM device? [/dev/cdrom]

Se esiste il collegamento simbolico /dev/cdrom che punta al dispositivo corretto, basta confermare con la pressione del tasto [Invio].

[Invio]

Successivamente, Cdcd cerca di ottenere le informazioni necessarie ad accedere alla rete, allo scopo di contattare una base di dati CDDB, oppure qualcosa di equivalente.

Are you connected to a network (y/n)? [y]

[Invio]

There are two methods of retrieving CD track information, CDDB and CD Index.
Using the CD Index will be somewhat faster, but does not yet facilitate inexact
matching.  Both methods may be used through HTTP proxy servers.

Choose a method:
1) CDDB
2) CD Index

Which method? [1]

Avendo confermato la disponibilità di un accesso alla rete, viene proposto di accedere a una base di dati CDDB, oppure a un altro tipo di indice. La scelta più comune è proprio la base di dati CDDB, come suggerito dal programma stesso.

[Invio]

Use a HTTP proxy server? [n]

In questo caso si suppone che non sia necessario utilizzare un proxy, per cui si conferma la proposta del programma.

[Invio]

cdcd version 0.5.0, Copyright (C)1998-99 Tony Arcieri
Distributed under the GNU General Public License. See file COPYING for details.
Built with libcdaudio 0.99.1
Enter ? for help.
cdcd>

Termina così la configurazione e il programma si mette a funzionare in una modalità interattiva, in attesa di comandi, dove l'invito è la stringa cdcd>. Per terminare basta dare il comando quit.

cdcd> quit[Invio]

Quando si avvia il programma, è comunque possibile specificare un file di dispositivo alternativo a quanto indicato nella configurazione, attraverso l'opzione -d. Nell'esempio seguente si suppone che l'unità CD sia collocata come prima unità ATAPI del secondo bus ATA:

cdcd -d /dev/hdc[Invio]

È già stato specificato che Cdcd può funzionare sia in modo non interattivo, a riga di comando, sia in modo interattivo. In pratica, l'eseguibile cdcd può essere avviato indicando un comando come argomento, per cui esegue la richiesta e termina di funzionare, oppure può essere avviato senza argomenti e in tal caso mostra un invito rimanendo in attesa di comandi. Naturalmente, i comandi in questione sono gli stessi, sia quando usati come argomento della riga di comando, sia quando usati nel funzionamento interattivo.

cdcd [comando]

Si ottiene l'elenco dei comandi disponibili con il comando help, mentre per conoscere la sintassi precisa di ogni comando basta il comando help nome_comando. Per esempio:

cdcd help[Invio]

cdcd commands:
 play   stop    open    close   pause   resume  ff      rew     sites
 next   prev    getvol  setvol  status  rndplay slot    list    submit
 info   tracks  edit    ext     refresh device  verbose quit    access

For more specific help, type 'help <command>'

cdcd help play[Invio]

Usage: play [starttrackname/track #] [endtrackname/track #] [min:sec]

By default, play starts at the beginning of the CD.  You may specify tracks
using either the number of the track or a section of the track's name.  The
disc will play from where it starts to the end of the disc or a track you
specify.  You may also specify a position within the first track to start.

La tabella 641.15 descrive brevemente i comandi principali di Cdcd.

Tabella 641.15. Comandi principali di Alcune opzioni della riga di comando di Cdcd.

Comando Descrizione
play
Avvia l'esecuzione, dall'inizio o da una certa traccia.
open
eject
Termina l'esecuzione ed espelle il CD dal lettore.
pause
Mette in pausa l'esecuzione del CD.
resume
Riprende l'esecuzione dopo una pausa.
stop
Termina l'esecuzione del CD.
ff
rew
Fa avanzare o retrocedere rapidamente nell'ambito del brano che si sta ascoltando.
next
prev
Fa avanzare alla traccia successiva o retrocedere alla traccia precedente.
status
Visualizza la situazione del CD.
info
tracks
ext
Visualizza informazioni ottenibili attraverso CDDB.
quit
Termina il funzionamento di Cdcd quando questo funzionava in modalità interattiva.

641.1.4   AsCD

AsCD (4) è un programma grafico molto semplice, per il controllo dell'esecuzione di un CD audio. L'opzione più importante per l'avvio del programma è -device, con la quale si specifica dove trovare il lettore CD:

ascd [-device unità_cd] [altre_opzioni]

Per esempio, potrebbe essere avviato così per controllare l'unità /dev/hdc:

ascd -device /dev/hdc[Invio]

Figura 641.16. Aspetto di AsCD durante il funzionamento.

AsCD

641.1.5   Gcd

Gcd (5) è un programma grafico per l'ascolto di CD musicali, ottenuto come riduzione di Grip, che invece ha molte più funzionalità. Gcd può funzionare in modo molto poco appariscente, come si vede nella figura 641.17, oppure anche come si vede nella figura 641.18. All'avvio cerca normalmente di contattare una base di dati CDDB e se la connessione fallisce, la cosa viene segnalata con un messaggio di errore in un riquadro separato.

Figura 641.17. Pannello normale di Gcd.

gcd-pannello-normale

Figura 641.18. Pannello di Gcd con il dettaglio delle tracce.

gcd-pannello-tracce

Gcd si avvia con l'eseguibile gcd e oltre a questo non c'è molto da aggiungere, dal momento che il suo funzionamento interattivo è abbastanza intuitivo, guidato anche da etichette a scomparsa che descrivono il significato dei pulsanti grafici che appaiono sul pannellino di controllo.

641.2   CDDB

CDDB è una base di dati dei CD musicali offerta attraverso la rete. A fianco di servizi CDDB proprietari, il cui accesso può essere sottoposto a delle condizioni, esiste anche un servizio CDDB pubblico, corrispondente a Freedb.org (<http://www.freedb.org>).

Il protocollo usato per l'accesso a una base di dati CDDB è denominato CDDBP e utilizza la porta 888 o la porta 8 880. Con questo protocollo si può interrogare il servizio utilizzando i pochi dati che fornisce il CD sui brani che contiene, oppure si possono fornire le informazioni conosciute sul CD, mettendole a disposizione di tutti. Molti programmi per l'ascolto di CD audio sono organizzati per l'interrogazione automatica di questo servizio, allo scopo di fornire tutte le notizie conosciute su ciò che si sta ascoltando.

Alcuni sistemi grafici integrati, come Gnome, utilizzano un programma cliente che si occupa di eseguire le interrogazioni per conto dei programmi che possono averne bisogno, come TCD (nella versione per Gnome). Nel caso di Gnome si tratta precisamente di cddbslave, il quale poi memorizza le informazioni nella directory ~/.cddbslave/.

La maggior parte dei programmi che si avvalgono del protocollo CDDBP concordano nel salvare le informazioni ricevute nella directory ~/.cddb/, in modo da evitare interrogazioni successive attraverso la rete, per i dati già raccolti. Inoltre, esiste un'altra convenzione abbastanza diffusa, che consiste nell'usare il file ~/.cdservrc per indicare il servizio CDDB a cui ci si deve rivolgere; per esempio, il contenuto di questo file potrebbe corrispondere al testo seguente:

SERVER=cddbp://freedb.freedb.org:888/
ACCESS=REMOTE

Tanto per fare un esempio di come possa funzionare la cosa in generale, si fa riferimento a TCD nella versione per Gnome. Sul pannello frontale, tra le varie icone se ne trova una che permette di accedere alla finestra di inserimento e modifica delle informazioni sulle tracce. Queste informazioni sono memorizzate naturalmente nella propria directory personale. Si vede questa finestra nella figura 641.20. In questo caso appaiono anche i titoli dei vari brani, se così non fosse, si potrebbe interrogare la base di dati CDDB, come suggerisce il pulsante grafico nella parte bassa.

Figura 641.20. Finestra di accesso alle informazioni sulle tracce del CD musicale.

Gnome-track-editor

Il servizio offerto da Freedb.org avviene per mezzo di diversi nodi, a cui si accede normalmente attraverso il nome freedb.freedb.org, che si risolve in una serie di indirizzi alternativi:

host freedb.freedb.org[Invio]

freedb.freedb.org has address 203.16.234.30
freedb.freedb.org has address 64.71.163.204
freedb.freedb.org has address 130.179.31.49
freedb.freedb.org has address 193.201.200.74
freedb.freedb.org has address 195.37.77.155

Si osservi comunque che, normalmente, anche in mancanza di una configurazione precedente, il software che si utilizza dovrebbe essere già predisposto per interrogare correttamente questo indirizzo in modo predefinito.

641.3   Tracce CDDA

Le tracce audio di cui si compone un CD musicale sono in pratica dei file audio in un formato particolare. Anche se con qualche difficoltà, è possibile estrarre queste tracce e, teoricamente, si possono ricomporre masterizzando un nuovo CD.

È importante ricordare che l'acquisto di un CD non dà implicitamente il diritto di farne quello che si vuole. In generale si ottiene solo il diritto di ascoltarlo per sé; mentre altre operazioni come la copia, l'esecuzione in pubblico e la trasmissione, sono attività che devono essere autorizzate espressamente da chi detiene i diritti di quella pubblicazione sonora, senza contare l'eventuale presenza di una tassa.

Qui viene mostrato a titolo didattico il modo in cui le tracce audio di un CD possono essere estratte. Tuttavia, utilizzare questa tecnica per memorizzare tali brani in un'unità di memorizzazione qualunque, vuol dire farne una «copia», ovvero un'azione che normalmente è vietata da chi possiede i diritti sulla pubblicazione relativa.

L'estrazione delle tracce da un CD non è necessariamente un'operazione illegale, anche se la prima idea che viene in mente a chiunque è quella di fare così delle copie digitali perfette. In certi casi può essere l'unico modo per riuscire ad ascoltare un CD attraverso un lettore in cui l'uscita audio non funziona; in ultima analisi potrebbe essere il modo per realizzare un sistema audio completamente digitale fino all'ultima fase del processo di elaborazione che si vuole attuare.

In generale, per estrarre le tracce audio da un CD si utilizzano programmi come Cdda2wav, Cdparanoia e Grip. Il problema più difficile dell'estrazione dei brani è quello di riuscire a individuarne correttamente l'inizio e la fine, oltre alla necessità di seguire correttamente la traccia senza salti.

641.3.1   Dispositivi

Quando si utilizzano programmi che accedono direttamente alle tracce audio del lettore CD, è necessario che i file di dispositivo abbiano i permessi necessari, a meno che si voglia utilizzarli solo in qualità di utente root.

Di solito si fa riferimento a /dev/cdrom come collegamento simbolico al file di dispositivo corretto per il tipo di lettore di cui si dispone. Dal momento che gli applicativi in questione devono poter interagire con il lettore, nel caso questo sia di tipo SCSI è necessario prendersi cura anche del «dispositivo generico», in pratica di uno che corrisponde al modello /dev/sgn. Alcune distribuzioni GNU/Linux utilizzano una forma non standard per i nomi di questi file di dispositivo: /dev/sga, /dev/sgb,... In questi casi, è necessario creare anche i file corretti, o abbinare a questi dei collegamenti simbolici opportuni. In generale, da quanto si legge nel Linux allocated devices, che corrisponde al file sorgenti_linux/Documentation/devices.txt:

...
 21 char        Generic SCSI access
                  0 = /dev/sg0          First generic SCSI device
                  1 = /dev/sg1          Second generic SCSI device
                      ...

                Most distributions name these /dev/sga, /dev/sgb...;
                this sets an unnecessary limit of 26 SCSI devices in
                the system and is counter to standard Linux
                device-naming practice.
...

Naturalmente, /dev/sgn si abbina a /dev/srn o /dev/scdn. Volendo creare per esempio il primo di questa serie, si può utilizzare il comando seguente:

mknod /dev/sg0 c 21 0[Invio]

Il dispositivo generico deve avere i permessi di scrittura se si vuole permettere a questi applicativi di funzionare.

641.3.2   Cdparanoia

Cdparanoia (6) è in grado di estrarre le tracce audio di un CD in modo digitale, senza passare per l'elaborazione della scheda audio. Può generare diversi tipi di formati, tuttavia al principiante conviene un formato con intestazione, come il WAV-RIFF. Si compone di un eseguibile unico, cdparanoia:

cdparanoia [opzioni] intervallo_di_esecuzione [file_da_generare]

La caratteristica più importante di questo applicativo sta nel fatto che è in grado di leggere e rileggere più volte le tracce audio in modo da escludere errori, attraverso il confronto delle letture successive.

A parte il caso in cui venga utilizzata l'opzione -B, è obbligatorio specificare l'intervallo di tracce e di tempo di registrazione. Semplificando al massimo, si tratta dell'intervallo di tracce espresso semplicemente nella forma m-n, dove m è la traccia iniziale e n quella finale. Nella pagina di manuale cdparanoia(1) si può leggere una spiegazione un po' più dettagliata che permette di individuare meglio la porzione desiderata.

Opzione Descrizione
-d unità_cd
--force-cdrom-device unità_cd
Stabilisce quale unità usare attraverso l'indicazione del file di dispositivo.
-w
--output-wav
Genera un formato WAV-RIFF.
-B
--batch
Genera una serie di file, uno per ogni traccia.
-Z
--disable-paranoia
Disabilita il processo di rilettura e correzione degli errori.

Segue la descrizione di alcuni esempi.

641.3.3   Grip

Grip (7) è un altro programma in grado di estrarre tracce audio da un CD, pilotando eventualmente anche la conversione in formato MP3, Ogg Vorbis o FLAC. Eventualmente può funzionare come lettore CD puro e semplice; in tal caso, si comporta esattamente come Gcd, che in effetti è una versione ridotta dello stesso Grip.

Anche Grip è quindi un programma grafico interattivo, come lo è Gcd, ma in questo caso è molto importante la configurazione, che viene memorizzata nel file ~/.grip. Due aspetti molto importanti della configurazione riguardano il modo in cui vengono prelevate le tracce (figura 641.24) e la conversione eventuale in MP3, Ogg Vorbis (figura 641.25 e figura 641.26) o FLAC.

Figura 641.24. Configurazione del prelievo delle tracce audio attraverso Grip.

grip-configurazione-rip

Figura 641.25. Configurazione della conversione delle tracce prelevate in MP3.

grip-configurazione-mp3

Figura 641.26. Configurazione della conversione delle tracce prelevate in Ogg Vorbis.

grip-configurazione-ogg

Il prelievo normale può avvenire direttamente attraverso Grip stesso, senza l'ausilio di altri programmi, ma in particolare viene definita in questa fase la collocazione dei file ottenuti (che sono di tipo WAV-RIFF). Nella figura 641.24 si vede in particolare che i file vengono definiti in base alla stringa ~/mp3/%A/%d/%n.wav. Evidentemente, %A, %d e %n sono delle macro che vengono sostituite, rispettivamente, con il nome dell'artista, il nome del disco, la traccia, completa di numero sequenziale. In pratica, se non è stato ottenuto il nome dell'artista e del CD, la prima traccia corrisponde al file ~/mp3/noartist/unknown_disk/track_1.wav.

La conversione in MP3, Ogg Vorbis o in FLAC delle tracce richiede un programma apposito. Grip è in grado di utilizzarne diversi, in particolare LAME (capitolo 644), Vorbis Tools e Flac. Nella configurazione (figura 641.25) deve essere indicato il tipo di programma usato per la conversione, il percorso assoluto dell'eseguibile e le opzioni da dargli; inoltre, come nella situazione precedente deve essere indicato in che modo comporre il nome del file. Anche nella riga di comando del programma di conversione vengono indicate delle macro; tuttavia, in generale non conviene modificare le opzioni e gli argomenti che si ottengono automaticamente alla selezione di un tipo particolare di programma per la compressione audio.

Riquadro 641.27. Come usare Toolame al posto di LAME.

Al posto di LAME, può essere conveniente l'uso del programma Toolame, che si limita a produrre un formato «MPEG-1 layer II», con il vantaggio di non incorrere nei brevetti che soffocano lo strato III.

Per ottenere questo risultato, si può configurare Grip, come se si utilizzasse LAME (figura 641.25), indicando però il percorso per Toolame (che dovrebbe essere /usr/bin/toolame) e modificando leggermente le opzioni della riga di comando, dato che per Toolame l'opzione -h richiama soltanto una guida rapida: -q 2 -b %b %w %m; in pratica si sostituisce -h con -q 2, che sarebbe un'alternativa valida anche per LAME stesso.

Dopo la configurazione, per passare al prelievo occorre prima selezionare le tracce desiderate, come si vede nella figura 641.28, utilizzando il mouse, premendo il terzo tasto (quello destro). Successivamente si può passare al prelievo, come si vede nella figura 641.29, dove si può scegliere se prelevare semplicemente le tracce, generando file di tipo WAV-RIFF, con il pulsante grafico <Rip only>, oppure si può ottenere direttamente la conversione in formato MP3, con il pulsante grafico <Rip+Encode>.

Figura 641.28. Selezione delle tracce.

grip-selezione-tracce

Figura 641.29. Prelievo delle tracce.

grip-rip-mp3

641.4   Etichette e copertine

Premesso che la riproduzione di un CD audio deve avvenire nel rispetto della legge, il problema che si incontra dopo tale realizzazione consiste probabilmente nel disegno di una copertina appropriata. Naturalmente, ciò può valere anche per un CD non duplicabile che ha perso la sua copertina originale, o che viene trasferito in un contenitore differente.

Per questo genere di cose basta un programma di disegno, o addirittura un foglio elettronico, ma occorre tempo per prendere le misure esatte e per trascrivere i dati del disco. Si intuisce che un programma specifico per questo scopo potrebbe interrogare un servizio CDDBP e generare tutto automaticamente.

641.4.1   Disc-Cover

Disc-Cover (8) è un programma, relativamente semplice, per la produzione di copertine da inserire nei contenitori per CD, utilizzando le informazioni che si possono ottenere tramite il protocollo CDDBP:

disc-cover [opzioni]

Il programma si avvale di una propria configurazione, costituita dal file /etc/disc-cover.conf ed eventualmente dal file ~/.disc-coverrc, dove il secondo rappresenta ovviamente la personalizzazione del singolo utente. Oltre a questi file, il programma si avvale della configurazione standard costituita dal file ~/.cdserverrc per l'individuazione del servizio a cui rivolgere le interrogazioni con il protocollo CDDBP e del contenuto della directory ~/.cddb/ per ricercare interrogazioni fatte in precedenza.

In generale, non dovrebbe essere necessario modificare la configurazione predefinita del programma, a parte, eventualmente, verificare che il file ~/.cdserverrc contenga informazioni valide. In base alla configurazione predefinita, il programma legge il CD cercando di accedervi attraverso il file di dispositivo /dev/cdrom, ma si può usare l'opzione -D per specificarne uno differente. Inoltre, in mancanza di un file ~/.cdserverrc, si può chiedere al programma di produrne uno con l'uso dell'opzione -S (se il file c'è già ma è errato, lo si può rimuovere prima di usare tale opzione).

In condizioni normali, quando Disc-Cover legge un CD e ottiene le informazioni sul suo contenuto, genera un file PostScript con il disegno delle copertine da stampare e ritagliare. Attraverso le opzioni è possibile richiedere un formato differente, così come è possibile specificare il nome del file che si vuole generare. In mancanza di altro, si ottiene normalmente un nome costituito dall'artista e dal titolo del disco.

Tabella 641.30. Alcune opzioni.

Opzione Descrizione
-a "testo"
-additional "testo"
Consente di specificare del testo addizionale da mostrare nella copertina, al posto di altre eventuali informazioni, che però non sono sempre presenti.
-c jewel|slim|x-slim|tevion-slim|letter-slim
-casetype jewel|slim|x-slim|tevion-slim\
  \|letter-slim
Permette di stabilire le caratteristiche del cofanetto nel quale vanno inserite le copertine che si vogliono generare.
-D file_di_dispositivo
-Device file_di_dispositivo
Permette di stabilire il file di dispositivo da usare per accedere al lettore CD.
-e
-extended
Permette di aggiungere informazioni ulteriori se disponibili.
-o file
-output file
Specifica il nome del file da creare.
-S
-Server
Richiede di creare un file ~/.cdserverrc mancante.
-t txt|tex|dvi|ps|pdf|cddb|lbl|html
-type txt|tex|dvi|ps|pdf|cddb|lbl|html
Permette di stabilire il formato del file da generare. Per i dettagli sui vari formati si consulti la pagina di manuale disc-cover(1).

Segue la descrizione di alcuni esempi.

641.4.2   Cdlabelgen

Cdlabelgen (9) è un programma per la produzione di copertine da inserire nei contenitori per CD, utilizzando le informazioni fornite attraverso la riga di comando:

cdlabelgen [opzioni]

Se il programma viene usato senza l'indicazione di alcuna opzione, si ottiene, attraverso lo standard output, un file PostScript con il disegno dei cartoncini da inserire in un contenitore comune per CD, con l'indicazione della data e nulla altro. Con l'uso delle opzioni è possibile specificare il nome del file da creare e il contenuto da inserire nei cartoncini. In pratica, Cdlabelgen non si avvale del protocollo CDDBP e tutto quello che si vuole inserire va specificato con le opzioni.

Tabella 641.33. Alcune opzioni.

Opzione Descrizione
-c categoria
--category categoria
Attribuisce un titolo al disco.
-s sottocategoria
--subcategory sottocategoria
Attribuisce un sottotitolo al disco.
-i voci
--items voci
Descrive il contenuto del disco. Il testo che si fornisce come argomento dell'opzione, può contenere il carattere % per separare le varie voci tra di loro.
-d data
--date data
Permette di specificare una data differente da quella ottenuta dall'orologio del sistema.
-D
--no-date
Non inserisce la data.
-o file
--output-file file
Permette di definire il nome del file PostScript da generare; senza questa opzione, il file viene emesso attraverso lo standard output.
-m
--create-slim-cover
Richiede una forma differente per il disegno del cartoncino, adatto a contenitori sottili.
-M
--create-envelope
Richiede una forma differente per il disegno del cartoncino, adatto a realizzare una bustina.
--create-dvd-inside
Richiede una forma differente, adatta per l'inserimento all'interno dei contenitori usati solitamente per i DVD.
--create-dvd-outside
Richiede una forma differente, adatta per l'inserimento all'esterno dei contenitori usati solitamente per i DVD.

Segue la descrizione di alcuni esempi.

Appunti di informatica libera 2007.02 --- Copyright © 2000-2007 Daniele Giacomini -- <daniele (ad) swlibero·org>


1) Dcd   GNU GPL

2) TCD   GNU GPL

3) Cdcd   GNU GPL

4) AsCD   GNU GPL

5) Gcd   GNU GPL

6) Cdparanoia   GNU GPL

7) Grip   GNU GPL

8) Disc-Cover   GNU GPL

9) Cdlabelgen   software libero con licenza speciale


Dovrebbe essere possibile fare riferimento a questa pagina anche con il nome lettore_cd_audio.htm

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